E' giunto il momento, per le banche centrali di intervenire per calmierare l'ascesa continua dei prezzi al consumo, nonché quelli alla produzione che inevitabilmente vengono scaricati sul consumatore finale..
A due anni dall'inizio della pandemia, con i mercati finanziari che si trovano sui loro rispettivi massimi storici, l'unico segnale di inversione e di stabilizzazione lo sta fornendo il mercato obbligazionario che sta vivendo una fase di rialzo dei rendimenti.
Il BTP Marzo 47. da noi seguito, ha abbattuto un livello fissato ai 114€ che era stato un supporto importante a sostegno della crescita del prezzo ( e quindi della discesa del rendimento ).
Questo livello ormai superato, è conseguenza di un movimento in atto ovunque nei mercati dei Titoli di Stato.
Nella successiva inevitabile rotazione di portafoglio che i gestori attueranno per rispondere e difendersi dall'inflazione, spinta anche dal nesso logico che lega i vari segmenti di mercato, è lecito prevedere una correzione dei mercati azionari, figli anche dell'azione sempre più imminente delle banche centrali, le quali, necessariamente, dovranno agire, alzando i tassi d'interesse, fermi ormai da due anni allo zero assoluto, per tamponare la corsa dei prezzi al consumo.
Certamente i mercati possono reagire in maniera più o meno tempestiva, tuttavia nella logica di funzionamento dei mercati, il possibile prossimo sviluppo può lecitamente essere quello paventato nelle righe soprastanti.
In particolare, si dovrebbe essere particolarmente attenti alla rottura del livello 15500 del Nasdaq 100, livello che ha sorretto le fasi di rialzo della fine 2021 come visibile in figura.
Probabilmente quello può essere lo spartiacque della possibile correzione del mercato anche in ragione dei verbali FOMC pubblicati nella serata di ieri 5 gennaio 2022 nei quali la Fed si mostra molto più falco di quanto poi emerso dalla conferenza stampa del suo capo in pectore Powell.