Bastano due giorni per tirare lo sciacquone sui mercati finanziari, tanti giorni di crescita e in un paio di giorni viene distrutto tutto. E' ciò che è accaduto nelle giornate di giovedì e venerdì di due settimane fa, sui mercati mondiali.
Un segno che di certo, ormai, il Nasdaq, dopo aver segnato un nuovo massimo storico in quota 10200, magari, punterà a nuovi record.
20 mila? 30 mila?
Chi può dirlo, tanto di numeri trattasi, e niente di più, tanto evidente è lo scollamento dall'economia reale e dagli utili aziendali.
In una nazione in cui hanno presentato istanza di fallimento 1600 aziende al giorno, nessuno si sarebbe mai aspettato un Nasdaq battere il record storico di punti.
Vuol dire che la finanza sta andando per una sua strada, euforica, sbarazzina, menefreghista e arrogante.
Tutti sanno che arriverà un giorno in cui bisognerà fare i conti con il mondo reale, ma nel frattempo... gli operatori se ne stanno fregando.
E così, in un piovoso giovedì di giugno, alcune mani decidono che ora è troppo, e via, giù a colpi di martello a bruciare 600 punti in un batter d'occhio. E riaccadrà nuovamente.
Tra le simmetrie grafiche di questo periodo, ci siamo imbattuti nel grafico del Bitcoin, una attività finanziaria come tutte le altre, ormai.
In alto il grafico del Bitcoin e in basso il grafico del Nasdaq. Come si può facilmente notare, ha subito le stesse variazioni che ha subito il Nasdaq nel periodo Covid.
L'analisi grafica settimanale, (valida esclusivamente per questa settimana) del Bitcoin suggerisce la possibilità di un ritorno in area 9000, e in caso si andasse sotto i 9000, bisogna stare attenti all'area 7980, laddove si potrebbe assistere ad una inversione di trend. Al rialzo, il trend positivo tornerebbe ad espandersi al di sopra dei 10480, dove andrebbero a scriversi nuovi massimi di periodo, cosa che il Nasdaq sta già facendo, andando però a scrivere nuovi record storici. La liquidità immessa dalle banche centrali, al momento, pare essere ad esclusivo beneficio dei mercati finanziari.